(di Maria Rita Pisano)
Era considerato l’afrodisiaco naturale, si narra, infatti che la castagna, avvolta da uno spinoso guscio,fosse considerata un alimento afrodisiaco, soprattutto quando erano lasciate macerare nel vino, oppure lessate nel vino stesso.
Anche, il miele aromatico alle castagne si dice sia un potente afrodisiaco. Frutto atipico, poiché ricco di carboidrati complessi come i cereali, la castagna è il frutto di un albero caratteristico dei boschi di mezza montagna.
La castagna, tonda da un lato e piatta dall’altro, ha una buccia resistente color marrone e la polpa chiara ricoperta da una pellicola rosso-bruna.
Il frutto è molto nutriente e ricco, il suo riccio lo “protegge” dai trattamenti chimici rendendo così la sua produzione agricola, una produzione biologica.
I frutti sono molto digeribili se sono ben cotte. Pur essendo simili a cereali come orzo o frumento a livello nutrizionale, le castagne non contengono glutine.
Sono consigliate in caso di anemia e sono una fonte di acido folico, la cui assunzione viene raccomandata in particolar modo alle donne in gravidanza e contengono fosforo.
La pianta dal nome scientifico “Castanea sativa” appartiene alla famiglia delle fagacee. E’ una pianta tipica dei climi temperati, anche se sopporta il freddo.
In passato, era una risorsa importantissima in tutte le sue parti: il legno grosso serviva per mobili, attrezzi e materiale da costruzione; i rametti e i legnetti più sottili per il riscaldamento della casa, della stufa e del forno (la porchetta tradizionale, per esempio, “pretende” la frasca di castagno); le foglie erano usate per il composto di concime e per la lettiera degli animali; il fiore è tutt’ora importantissimo per le api, capaci di donarci un miele molto aromatico, amarognolo e, dicono, persino afrodisiaco; i frutti per i più svariati usi di cucina. Infine dal legno e dai ricci si ricava il tannino indispensabile per conciare le pelli.