mercoledì 9 dicembre 2015

Santa Lucia tradizione gastronomiche siciliane

Il 13 Dicembre è alle porte, per molti siciliani e palermitani in particolare il giorno di Santa Lucia è un mix tra tradizione,devozione e gastronomia.
Un vecchio proverbio contadino dice che a Santa Lucia è “ù jurnù chi ù curtu cà c’è in tuttu l’annu”.
In questa giornata si apre il periodo del lento incremento della luce diurna e annuncia la fine dell’oscurità invernale, esso è l’equivalente del detto: “La cchiù longa nuttata chi ci sia”.
A Palermo, in questo giorno in cui si celebra la Vergine siracusana,  che la Santa implorata dai palermitani esaudì facendo arrivare nel porto un bastimento carico di grano.
I palermitani stretti nella morsa della fame da diversi mesi di carestia, non molirono il grano per farne farina, ma lo bollirono, per sfamarsi in minor tempo, aggiungendogli soltanto un filo d’olio, creando così la “cuccia”.
Da quella volta i palermitani specialmente in ambito popolare, ogni anno per devozione ricordano solennemente l’evento, rigorosamente ricorrono all’ astensione per l’intera giornata dal consumare farinacei, sia pane che pasta, si preferisce mangiare riso, legumi e verdure.

Cominciamo con il piatto tipico per eccellenza di questa giornata, che si mangia quasi esclusivamente il 13 dicembre: la cuccìa. Si tratta di semplice grano bollito il cui nome deriva da “coccio” cioè chicco. Un piatto quindi piuttosto povero e leggero, che tuttavia nel tempo ha subito delle variazioni, trasformandosi in un gustoso dessert. Oggi conosciamo 2 versioni della cuccia: quella con crema di cioccolato e quella con crema di ricotta.
Oltre alla cuccia si mangiano ceci, le panelle (fatte con farina di ceci e fritte nell’olio bollente), ilgrattò (una torta rustica di patate il cui nome deriva dal francese gateau) ed ovviamente le arancine.
Per i pochi che ancora non lo sapessero, le arancine sono della palline di riso ripiene, panate e fritte nell’olio. Secondo la tradizione due sono i condimenti classici dell’arancina; con carne e con burro. Negli ultimi tempi sono nate diverse versioni: ai funghi, agli spinaci, al salmone, al cioccolato, versione per vegani,vegetariani...insomma una doppia festa, una religiosa l'altra del palato.

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