In occasione delle feste natalizie le tavole degli italiani e in particolare dei siciliani, sono colme di deliziosi pasti legati al territorio e alle tradizione.
Brindare in compagnia è di buon auspicio e ci predispone all'allegria. Allora brindiamo con un ottimo spumante!
Da molti anni ormai, i nostri palati e i nostri gusti sono sempre più raffinati in campo dei vini, in particolare per gli spumanti Metodo Charmat o metodo Classico?
Facciamo un pò di chiareza sulle differenze che contraddistinguono questi due metodi .Fu Federico Martinotti, direttore per l’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti, ad inventare negli anni venti il metodo di rifermentazione controllata in grandi recipienti, poi adottato dal francese Charmat. Il francese Eugène Charmat costruì e brevettò tale attrezzatura, da qui il doppio nome, Metodo Martinotti-Charmat.
La sostanziale differenza è la spumantizzazione o meglio la presa di spuma che per il Metodo Martinotti (Prosecco) avviene in Autoclave (grande cisterna di acciaio, ermetica, che resiste alla pressione di 6-9 Atm, col controllo della temperatura, per poter gestire meglio la lavorazione), mentre per il Metodo Classico avviene in bottiglia(questo metodo viene usato per ottenere il Prosecco "col fondo" o Sur Lie).
Nel Metodo Martinotti il tempo di spumantizzazione è breve (pochi mesi), viene fatto sotto controllo della temperatura e una volta spumantizzato e filtrato è pronto per l’imbottigliamento e la commercializzazione. Nel Metodo Classico il tempo della fermentazione e più lungo, spesso vengono assemblate più annate e più vini per la base da spumantizzare, viene aggiunto il liquore di tiraggio (lieviti selezionati e zucchero) ed imbottigliato col tappo a corona per effettuare poi la sucessiva stappattura per l’eliminazione del deposito formato dai lieviti nel collo della bottiglia. Le bottiglie una volta tappate vengono accatastate e messe in orizzontale per un periodo da 1 a 4 o più anni.
A voi la scelta
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